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L eccesso di reato viene ritenuto colposo se lo stesso evento venga ascritto dalla legge a titolo di colpa.
Tuttavia, l eccesso si può determinare da un errore sulla riproduzione del mondo reale, come il soggetto percosso da un bastone ma lo scambia per un fucile e risponde con l uso delle armi; oppure da un errore nell attuazione, come un soggetto che non riesce a controllare i propri colpi ed uccide un altra persona, anche se non era nelle sue intenzioni.
Fondamentale tuttavia, è che l intenzionalità del soggetto sia diretta alla attuazione del proprio scopo ritenuto motivato. Nel caso in cui, invece, vengano oltrepassati i limiti della scriminante in maniera consapevole, si avrà il cosiddetto eccesso doloso .
Per il diritto penale processuale, l arresto in flagranza e di fermo per delitto sono due procedimenti temporanei che possiedono la principale caratteristica di limitare la libertà dell individuo, attraverso le cosiddette misure preventive, la cui disciplina giuridica si ritrova nel Titolo VI del Libro V del codice di procedura penale.
Queste misure preventive vengono utilizzate da coloro che sono nella condizione di poter usufruire del codice penale, e solo in specifiche circostanze di necessità e premura. Le due situazioni sopraelencate, l arresto e il fermo, vengono ritenute misure a livello preventivo perché generalmente, anche se non necessariamente, sono seguiti da una misura cautelare individuale che è quella della custodia precauzionale in carcere.
Siffatte circostanze si riscontrano per ciò che riguarda l ambito costituzionale nell art. 13 Cost., che dopo aver decretato il principio inviolabile della libertà personale (comma 1) e la non ammissibilità di misure restrittive che limitano la libertà personale se non per disposizione motivata dal tribunale e solo nelle circostanze e forme stabilite dalla legge (comma 2), al comma 3 decreta che «In particolari casi di bisogno e premura, prescritti dalla legge, l autorità di pubblica sicurezza può attuare ed adottare degli ordini temporanei, da inoltrare necessariamente entro 2 giorni al giudice e, se non vengono approvati dal medesimo entro i successivi 2 giorni, devono considerarsi nulli e senza alcun effetto giuridico».
L arresto in flagranza viene applicato, di norma, da ufficiali e polizia giudiziaria (artt. 380 e 381 c. p. p.). L art. 383 c. p. p., al primo comma, prevede la possibilità e l eventualità per i privati – anche se non per forza obbligati - di applicare l arresto in flagranza solo se sussistono le circostanze di arresto obbligato previste dall articolo 380 c. p. p. e purché si riferiscano a reati per cui si può applicare la procedure d ufficio.
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Colui che ha attuato l arresto, senza alcun indugio, deve affidare in custodia il soggetto arrestato e tutti gli oggetti che comprovano l avvenuto reato agli organi della polizia giudiziaria che provvedono alla stesura del documento in cui si precisa l avvenuto deposito rilasciando una copia del documento (art. 383 comma 2).
Il PM non può prescrivere il suddetto arresto se non nelle circostanze di reati commessi nel corso dell udienza ex art. 476 comma 1 c. p. p. , ad esempio, quella in cui il padre della ragazza oggetto di violenza e sopruso tira fuori una pistola e uccide il presunto imputato accusato della violenza; e quando agisce come soggetto privato, nelle forme e condizioni stabilite e attese dal succitato art. 383 c. p. p..
Per falso in bilancio, o truffa contabile , si fa riferimento alla stesura di dati e notizie non veritiere a livello sociale, quindi di rendiconti falsi in merito a quanto avvenuto e degli indici di rilievo stabiliti per l attività di rendicontazione di un azienda.
Tenendo presente che l attività di rendicontazione di un azienda è utile e necessaria in quanto i soci dell impresa e soggetti terzi possono reperire tutte quelle notizie e quei dati in maniera tale da poter mettere in atto delle scelte e prendere delle decisioni, soprattutto a livello commerciale, riguardo alla medesima azienda ; è chiaro che l attività di rendicontazione non inerisce solo il capitale che bisogna investire, ma anche i dipendenti e la collettività .
Per queste ragioni, bisogna che la stesura e la preparazione dei rendiconti è d obbligo e necessaria per tutte le leggi del mondo, ed una sua corretta applicazione implica la tutela e difesa del bene pubblico. L attività di stesura falsa e non corretta di un rendiconto, evidenziando una riproduzione erronea della situazione aziendale, viene ritenuta frode ed è considerata reato in quasi tutti gli ordinamenti giuridici. Generalmente, non inerisce un reato esplicitamente attribuito a quella specie di documentazione; tuttavia, è considerato come modello di falso ideologico o di falsità in documenti inteso rispetto alla attribuzione di documento che si possa congiungere alla contabilità . Spesso viene regolamentato, almeno indirettamente, dalle norme che ineriscono il diritto societario.